Concorso "Raccontaci Frescada"
In occasione dei 50 anni della Parrocchia di San Giovanni Battista in Frescada si è svolto il concorso “RACCONTACI FRESCADA”, con l’obiettivo di valorizzare il vissuto di questo territorio, contribuendo alla qualificazione e al rafforzamento del legame delle giovani generazioni con il patrocinio storico locale di questa comunità
Con il Patrocinio dei comuni di:
Sezione Poesia
Nella sezione poesia ha vinto la signora Marina Bressan, abitante a Frescada, che ha presentato tre filastrocche sulla via Terragliol. E’ uno spaccato d’altri tempi, degli anni ’50, in cui su questa via che collega Terraglio e l’abitato di Dosson, è passata tanta acqua sotto ai ponti!
Via Terragliol
Partiva dal Ponte
una strada dritta, lunga, lunga fino in fondo
che sembrava portasse in capo al mondo,
ma finiva dove abitava Dariol;
questa era, Signori, la via Terragliol.
E dal Ponte a destra lungo la strada
otto case formavano una breve contrada,
che rendeva più vivo così quel canton
com’era chiamato da Don Ilario Ceccon
l’allora parroco di Dosson.
Proseguiva poi, molto spesso deserta,
per la campagna ridente e aperta,
coltivata a mais, radicchio, frumento
che ondeggiava pei campi cullato dal vento.
Ai lati due modesti fossati
sulle cui rive noi scolarette
raccoglievamo le violette
con cui facevamo mazzetti olezzanti
per poi offrirli alle insegnanti,
o alle mamme laboriose,
che li accettavan sempre gioiose.
D’estate assolata con le siepi imbiancate
chè dalle vetture venian impolverate.
E noi con le orecchie attaccate ai pali di legno a bassa tensione
ascoltavamo rapiti e con grande attenzione
quegli strani, oscuri, remoti segnali
provenienti da arcane stazioni spaziali,
che noi ragazzi, piuttosto profani,
pensavam provenissero dai Marziani
a quei tempi di moda presso gli Americani;
mentre un docile mussetto
trascinava paziente un vecchio carretto
da cui il contadin saltava giù, per poi tirare su
tutti quanti gli escrementi
per concimare i suoi possedimenti
E quando di sabato passavan le spose
si scriveva EVVIVA coi petali di rosa.
Passava talvolta un’auto o un furgone
che gentil sollevava un gran polverone,
con gran disappunto dei dirimpettai,
che vedean imbiancarsi tutti i rosai,
e delle massaie che ahimè, stufe e stanche,
dovean ripulire tutte le stanze,
ma poi con la gomma si bagnava la strada
rendendo più fresca così la contrada.
“Strasse, ossi, fero vecio da vendar,
par chè ùnquò go schei da spendar”,
pedalando gridava el strassariol
che passava ogni tanto sul Terraiol.
Poi c’era Ico il gelataio
dall’aspetto più serio che gaio,
che col bianco carrettino
ci portava il gelatino,
ogni dì immancabilmente,
assortito ed eccellente.
“Crema, fragola, nocciola!”,
lui gridava a squarciagola,
“Ultimo giro, ultimo regalo,
fate presto che poi calo.”
Poi la sera sul Ponte
appoggiati alle sponde
ci si divertiva a numerare
tutte le auto che vedevamo passare.
Era questa la vita a Frescada sul Terragliol, una via breve, ma ora pure importante per Preganziol.
Marina Bressan
Giochi nel vecchio Terragliol
Dopo i vari Don Mario è giunto a Frescada
un nuovo parroco, tal Don Tiziano,
che, benedicendo ogni contrada,
chiedeva ad ogni abitante più anziano
se vi fosse ancora qualche fotografia
del Terragliol, antica via,
80 anni fa quasi disabitata
ed ora anche troppo trafficata…….
….Perciò si ripensa con simpatia
ai tempi lontani dell’anteguerra
quando la strada della fotografia
non era d’asfalto, ma era solo di terra,
e in cui facevamo giochi un po’ stravaganti:
zigzagare tranquilli con la bicicletta,
pestar le pozzanghere con gli stivali di gomma
e, facendo alle buche qualche rabbocco,
poter poi con le “spàcciare” giocare al pantocco;
scivolar per le rive, slittar sui fossati,
dai genitori talvolta pure sgridati,
ma ognor fuor dai pericoli e pertanto beati.
Marina Bressan
Via Terraglio com'era e com'è ora
Non passa più ICO con il gelato
ma passa il furgone (Bofrost) con il congelato (surgelato).
Non più pali di legno a bassa tensione,
chè in automatico s’accende il lampione.
Non si vedono più passare i mussetti,
ma in compenso passano tanti cagnetti.
Non si scrive più EVVIVA per le spose,
chè nei giardini ci sono poche rose,
e un traffico che stravolge le cose.
C’è ora l’asfalto, non ci son polveroni,
ma ci sono camion che danno scossoni.
Non si va più sul ponte a contar le automobili,
chè ci sono anche qui auto e bolidi
Non c’è più lo strassariol che cerca le strasse,
ma la Contarina che asporta i rifiuti e mette le tasse.
Non ci son più siepi impolverate,
chè son state sostituite da cancellate.
Sono scomparsi i fossi pieni di erbette,
ma or ci sono le piste per le biciclette,
sì non raccolgono più le violette.
Marina Bressan
Sezione Opere Artistiche
L’elaborato della scuola dell’Infanzia Arcobaleno di Frescada (le tre sezioni dello scorso anno scolastico) che assieme alla maestra Patrizia Bortoletto ha vinto il concorso della sezione opere artistiche è una gigantografia di SAN GIOVANNI BATTISTA.
Particolari dell'opera
Alcuni particolari dell’opera realizzata in collaborazione tra i bambini di tutte le sezioni, dai quali si comprendono i diversi materiali utilizzati.