Venerdì prossimo, 21 giugno, inizia la Festa in onore del nostro Santo Patrono, san Giovanni Battista, di cui celebriamo la Natività, la nascita, lasciando invece al 29 agosto quella del Martirio, del Dies Natalis, della nascita al cielo, come avviene per tutti gli altri santi.
Sei mesi prima del Natale, sei mesi prima della nascita del nostro Salvatore, siamo invitati a vivere questi giorni quasi anticipando quello che vivremo con maggiore intensità in Dicembre. Tra i sentimenti che siamo invitati a coltivare maggiormente nella Festa del nostro Patrono c’è sicuramente la sorpresa, per quanto Dio va compiendo.
Il «no» di Elisabetta
Quando (nella Bibbia) sono le madri a dare un nome al figlio è perché debbono riconoscere in lui una gioia insperata, un marchio a fuoco della misericordia di Dio. «Si chiamerà Giovanni» ribatte Elisabetta ai parenti che insistevano per chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria; il nome di quel figlio è ciò che Dio ha fatto in lei di assolutamente nuovo e bello, e non si tocca. Elisabetta dice no proprio a quello che «Zaccaria» definisce: un sacerdozio incapace di accogliere la novità del dono di Dio, incapace di udire la voce attuale che viene dal cielo e che risponde alla terra, incapace di dare una parola a ci aspetta fuori dal Tempio; un nome che è diventato addirittura impedimento, resistenza, ostacolo al dono di Dio!
Elisabetta dice no a tutto questo. Solo ora Zaccaria la segue e su una tavoletta scrive il nome: «Giovanni» (Dio fa grazia). In quel preciso istante si scioglie la lingua e riprende a parlare. Tutti sono presi da stupore e meraviglia in tutta la regione montuosa della Giudea. Come è possibile che ci sia una reazione tanto grande alla semplice scelta di un nome?
I doni di Dio sono davvero così!
«Frescada in festa»!
Penso sia arrivato nelle vostre famiglie il programma dei giorni della festa, che vorremmo però alimentasse anche il nostro cuore, in particolare il 24 giugno con la celebrazione comunitaria dell’Eucaristia. Quel giorno vuole essere un’occasione per rafforzare il senso di un camminare comunitario che ci sostiene e ci aiuta ad aprirci alle novità di Dio. Per questo siamo contenti sia presente con noi il Vicario del nostro Vescovo.
Seguirà la cena, offerta, a tutti i volontari e operatori pastorali e persone impegnate in un servizio in oratorio, in parrocchia, alla sagra. Quel giorno vuole essere un’occasione per ringraziare ciascuno del prezioso servizio e contributo che mette a disposizione di tutti sentendoci davvero «membra gli uni degli altri»!
Il giorno del nostro patrono sarà preceduto dalla Festa liturgica del Corpus Domini, che solennizzeremo alla messa delle 11.00 con i ragazzi della 1^ comunione e alla sera con la festa dei popoli, il tradizionale appuntamento di Cibi dal mondo! Occasione, più che bella, per lasciare che i doni di Dio ci sorprendano e scardinino eventuali resistenze, a cui diciamo «no» con la stessa forza di Elisabetta! E allora buoni giorni di Festa!
d. Federico